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Homo Sapiens
Autore: Telmo Pievani
Spedizioni
Una delle caratteristiche più affascinanti della scienza è la capacità di spalancare scenari inediti e di auto-correggersi. Per molto tempo l’evoluzione umana è stata concepita come una scala lineare di progresso, una successione di specie che, una dopo l’altra, doveva necessariamente culminare in Homo sapiens. Oggi sappiamo che non è così e che la storia naturale dell’umanità è stata molto più intricata e interessante. Il modello più adeguato per descriverla è un albero lussureggiante di forme umane, con diversificazioni e convivenze fino a tempi recenti. La nostra giovane specie, nata per ultima in Africa e poi diffusasi in tutto il mondo, è dunque uno dei protagonisti di questa partitura a più voci.
L’isolamento geografico, lo spostamento sul territorio, le espansioni e le migrazioni sono stati i fattori chiave di questa evoluzione. A partire da due milioni di anni fa le specie del genere Homo hanno cominciato a diffondersi fuori dall’Africa a più riprese, andando a comporre il mosaico della nostra diversità.
Oggi, grazie al programma di ricerca fondato da uno straordinario scienziato italiano, il genetista Luigi Luca Cavalli Sforza, sappiamo far convergere i dati genetici comparati, le evidenze paleontologiche e quelle archeologiche, gli indizi del paleoclima, le storie delle culture al fine di ricostruire i dettagli della diversificazione non soltanto delle diverse specie umane, ma anche delle popolazioni all’interno di Homo sapiens. È una storia scritta nei geni, nei popoli e nelle lingue, che ci racconta da dove veniamo, come ci siamo diffusi e perché siamo al contempo così diversi e così uniti.
L’evoluzione ha quindi acquisito una dimensione non più soltanto temporale (le genealogie e le trasformazioni delle popolazioni biologiche), ma anche spaziale e geografica.
Il modo in cui i gruppi umani si sono distribuiti sul territorio, si sono spostati e hanno interagito con l’ambiente fisico è fondamentale per capire la nostra storia. Va riconosciuto dunque un grande merito a LIBRERIA GEOGRAFICA per avere colto il significato culturale di questa novità scientifica e per averla descritta attraverso le sue preziose mappe e le sue accurate ricostruzioni cartografiche in questo Atlante del popolamento umano sulla Terra.
L’opera e i suoi aggiornamenti successivi non sarebbero stati possibili senza l’esperienza appassionante della Mostra internazionale “Homo sapiens. La grande storia della diversità umana” (Roma, Palazzo delle Esposizioni, 2011-2012), curata da Luigi Luca Cavalli Sforza e da chi scrive, e riproposta a Trento (2012-2013), Novara (2013) e Milano (2017).
Un ringraziamento particolare va dunque a tutti gli esperti disciplinari che ci hanno aiutato in questa impresa e le cui competenze si riverberano anche in questo Atlante, pur assumendosi l’autore ogni responsabilità sui contenuti.
In particolare, un grazie a Guido Barbujani, Francesco Cavalli Sforza, Giovanni Destro Bisol, Nicola Grandi, Giorgio Manzi, Jacopo Moggi-Cecchi, Marco Peresani, Davide Pettener, Ian Tattersall, Claudio Tuniz. Grazie anche a Raffaele Carlo De Marinis per le attente note critiche.
Non resta che augurarvi buon viaggio insieme a Homo sapiens!
Telmo Pievani